La Cassa Rurale Prestiti e la Società Mutua di Assicurazione “La Carronese”

La Cassa Rurale Prestiti

Nel 1894 nacque la Cassa Rurale di Prestiti di Carrone, della quale fu promotore l’allora parroco don Giandomenico Villa.

La Cassa fu costituita come Società Cooperativa in nome collettivo esattamente il 25 febbraio 1894, stipulata dal notaio Rossi e registrata a Strambino il 10 marzo dello stesso anno. Lo statuto prevedeva 36 articoli e il regolamento interno altri 19 articoli e prevedeva un presidente, 5 amministratori, tre sindaci, un segretario-cassiere e un vice segretario.

Lo scopo, come diceva l’articolo 2 era di “migliorare le condizioni materiali e morali dei suoi soci fornendo loro il denaro a ciò necessario e accettando dai medesimi, ed anche da altri non soci, denaro in deposito.”

I soci al momento della costituzione erano dieci, ma nel 1902 arrivarono a 64. Negli anni del suo funzionamento, la Cassa Rurale Prestiti favorì l’agricoltura locale acquistando macchinari che potevano essere utilizzati dai soci a costi molto bassi, aiutando i soci ad acquistare terreni, anticipando i costi dei concimi senza interessi fino a dopo il raccolto.

La Cassa fu chiusa e poi liquidata nel 1935.

“La Carronese”

L’anno dopo la costituzione della Cassa Rurale, l’11 novembre 1895, fu istituita “La Carronese”, Società Cooperativa d’Assicurazione Mutua contro i danni degli incendi.

La società, nata sotto il patrocinio di S. Agata ( festeggiata con una messa il 5 febbraio), aveva lo scopo di assicurare, contro danni provocati da incendio, i carronesi proprietari di beni mobili e immobili, attraverso la formazione di un fondo sociale.

Lo statuto originario comprendeva 73 articoli e prevedeva un presidente, un vice-presidente, tre consiglieri, tre supplenti, un cassiere e due periti. Nel 1901 i soci erano 61, nel 1921 72 mentre nel 1932 erano scesi a 57. Nel 1901 con il fondo sociale venne acquistata una pompa antincendio.

Lo statuto del 1894 fu revisionato e modificato nel 1920 e stampato nel 1921: fu cambiata la denominazione che divenne “Società Mutua di Assicurazione” e per la gestione della società venne previsto un Consiglio di Amministrazione di 9 membri, tra i quali un presidente e un vice-presidente.

La storia di questa società deve essere stata molto travagliata, infatti esiste un altro documento a riguardo: un atto costitutivo di una Associazione (e non più Società) Mutua di Assicurazione contro i danni derivati da incendio e un nuovo statuto approvati e sottoscritti da 64 soci, il 18 settembre 1932.

“La Carronese” fu attiva fino al 1935, quando un decreto governativo dispose la chiusura di tutte le piccole assicurazioni locali, che in Piemonte si aggregarono formando la compagnia assicurativa “La Piemontese”.

Per leggere la prima pagina dello statuto della Cassa Rurale Prestiti del 1894, la prima pagina dello statuto de “La Carronese” del 1895, il testo completo dello statuto de “La Carronese” del 1921, un libretto con lo statuto del 1932 e la polizza n. 30 del 1 gennaio 1933, clicca sull’immagine della copertina.

(in costruzione)

Esiste un quaderno, databile tra il 1921 e il 1935, compilato a mano da Luigi Cignetti, che probabilmente faceva parte del Consiglio di amministrazione, nel quale risultano 89 polizze e il dettaglio dei beni assicurati dai singoli soci.

L’elenco dei beni assicurati è interessante perchè ci dà informazioni sulla struttura delle case, sulla tipologia dei prodotti agricoli coltivati, e in alcuni casi anche del lavoro svolto (falegname, zoccolaio, sarto).

Dal quaderno risulta che venivano assicurati soprattutto questi beni:

-immobili: corpi di casa, scale esterne, gallerie in legno, cantine, stalle, porcili, pollai, tetti in legno coperti da tegole, tetti di paglia, fienili, tettoie;

-prodotti agricoli: meliga, segale, grano e cereali in genere; foraggi e paglia

-mobili: letti, guardaroba e altri mobili non specificati

-tessili: lenzuola, lingerie (biancheria in genere), vestiti

Alcuni carronesi avevano assicurato anche botti per il vino, attrezzi rurali, ferri e banchi da falegname, legno da ardere e legno da lavoro per zoccoli, macchine da cucire; in una delle polizze compaiono anche, tra gli oggetti assicurati, stuoie per bachi da seta.

Una pagina del quaderno di Luigi Cignetti con le polizze numero 28 e 29

Maria Carolina Grassino