Quegli anni che non tornano più

 

Quelli che seguono sono i ricordi della nostra infanzia e adolescenza a Carrone negli anni ’70 e ’80. Sicuramente era una vita molto diversa da quella attuale, ma bella, semplice e indimenticabile.

Siamo andate all’asilo dalle suore con tanto di grembiulino bianco come divisa, abbiamo imparato a giocare ma pure a pregare: ricordiamo che quando pioveva per diversi giorni, ci schieravano tutti davanti a quei finestroni enormi e ci facevano recitare “Ora pro nobis un po’ di sole per carità”; la formula era inversa quando non pioveva per troppo tempo. In autunno nell’orto dell’asilo c’erano le mele da raccogliere, e noi bambini in quei giorni indossavamo il grembiulino colorato e andavamo ad aiutare con grande gioia ed entusiasmo. Alla processione del Corpus Domini andavamo tutti vestiti di bianco con le ali da angioletto. Purtroppo poi le suore dovettero lasciare il nostro paese e tutto questo finì.

Foto ricordo all'”asilo” nel 1975

Le scuole elementari le abbiamo frequentate a Carrone: c’erano due pluriclassi, ma mai nessuno se ne è lamentato. Il primo giorno di scuola come di consueto si andava a messa, e durante l’anno era il parroco che veniva a farci il catechismo.

Non si andava in gita allora, ma il nostro divertimento più grande era una passeggiata al mulino di “Rivocco” o alle cave dove i giovani avevano costruito una zattera per andare a pescare e allora ci facevano fare un giro sopra.

La domenica nessuno di noi si sognava di mancare alla messa, nel mese di maggio si andava alla benedizione tutte le sere ed era così anche per la novena di Natale. Con l’arrivo del nuovo parroco don Carlo Barengo, nel 1977, per la giornata dell’Epifania tutti i bambini di elementari e medie preparavano canti e recite, e così anche per la notte di Natale. Nel triduo di Pasqua facevamo a gara per arrivare primi in chiesa perché tutti ambivamo portare le candele e la croce nella piccola processione in cui si accompagnava il Signore al Santo Sepolcro. Il venerdì sera si faceva la Via Crucis attorno alla chiesa con una buona partecipazione dell’intero paese. La nostra più grande aspirazione era entrare a far parte della cantoria; quando finalmente all’età di 12 anni ci accettarono, ci parve di aver realizzato un sogno! Ora purtroppo ai ragazzi di oggi non interessa più nulla di tutto ciò, sembra che vivano in un mondo tutto loro, oppure siamo noi non più in grado di coinvolgerli?

Alla nostra epoca non c’erano computer, telefonini, video game, i nostri giochi erano molto semplici: nascondino, strega comanda color, palla prigioniera, bandiera, etc. Un nostro divertimento era, ad esempio, pulire la roggia (“rusa”) ; infatti, all’epoca, noi andavamo ancora con le nostre mamme e nonne a lavare al lavatoio con lo “scagn” e… bello che era! Andavamo poi a giocare con la nostra amica Pinuccia alla cascina; lei aveva un asinello che attaccavamo al “biroccio” e giravamo per il paese.

Negli anni in cui frequentavamo le scuole medie, avevamo formato un gruppo: una dozzina di ragazzi e ragazze della nostra età, facevamo i carri di carnevale, il falò nel prato della cascina a fine anno dove poi si faceva attorno il famoso ballo della scopa. Le sere d’estate invece le passavamo a raccontare barzellette o a fare giri in bici per la campagna.

Carro di Carnevale nel 1982

All’epoca c’era la pro loco che organizzava magicamente la festa di San Grato con ballo e costine, partecipava mezzo paese all’allestimento della festa e noi giovani andavamo tutti a servire compresi i bambini delle elementari. Nelle sere d’inverno nel vecchio asilo, venivano proiettati dei film e tutti andavamo a vederli.

Era bello, eravamo uniti e solidali, confrontato con la vita che si conduce oggi tra frenesia e incertezze, dove ognuno pensa più a se stesso e ai propri problemi, ci siamo chiusi un po’ tutti nel nostro mondo. C’è da dire però che quando qualcuno ha il coraggio di mettersi in gioco e proporre qualche iniziativa, il paese partecipa ancora, quando si chiede collaborazione sono in molti a rispondere “presente”.

Vilma Actis Alesina e Tiziana Autero